Crisi idrica e resilienza delle acque sotterranee ai cambiamenti climatici
20 luglio 2022
20 luglio 2022
Accendiamo i riflettori sull'importanza dell’acqua come risorsa primaria per garantire la sopravvivenza delle persone e il benessere del pianeta
Traduzione e adattamento di Mara Dal Santo
Non piove da quasi un mese a Milano, l’inverno è stato particolarmente secco, il livello del Po a Pontelagoscuro oggi registra -7,47 m (Monitoraggio idrografico | AIPO - Agenzia Interregionale per il fiume PO (agenziapo.it).
Si accendendo i riflettori sull'importanza e il ruolo dell’acqua come risorsa idrica per garantire la sopravvivenza delle persone e il benessere del pianeta.
Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato il Decreto Siccità, un decreto con il quale dichiara lo stato di emergenza idrica, che resterà in vigore fino al 30 settembre 2022. Il decreto raccomanda “a tutti i cittadini di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile”. I singoli Comuni sono invitati a fare divieto di prelievo e di consumo di acqua potabile per l’irrigazione ed annaffiatura di giardini, di lavaggio di piazzali, di lavaggio di veicoli privati, di riempimento di piscine private che ci donano refrigerio con questo caldo. Oltre alla Lombardia, in difficoltà anche alcuni Comuni del Piemonte, dell’Emilia-Romagna Veneto, Marche e Lazio.
In questo stato emergenziale, immaginiamo di chiudere gli occhi e pensare ad una fonte d'acqua. Probabilmente avrete pensato ad un fresco ruscello, ad una fontana zampillante, a un grande lago, difficilmente avrete pensato ad una fonte che non neppure si vede: le acque di falda o acque sotterranee.
Quest'anno, la Giornata Mondiale dell'Acqua celebrata il 22 marzo 2022 ci ha sollecitati con questa esortazione “rendere visibile una risorsa invisibile, le acque sotterranee”.
Ma perché le acque sotterranee sono così importanti?
Perché quasi tutta l'acqua dolce disponibile al mondo, eccetto quella “stoccata” nelle masse glaciali, è costituita proprio dalle acque sotterranee e perché le nostre riserve idriche sono attualmente in pericolo in termini di qualità e quantità.
Inoltre, le acque sotterranee, possiedono una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici, pertanto, seppur lontane dalla nostra vista, non possono essere escluse dai nostri pensieri, piani e programmi, personali e pubblici, alla scala regionale e transfrontaliera. È tempo di essere innovativi per affrontare al meglio le criticità emergenti correlate alla tutela di questa risorsa essenziale.
E se aprissimo i rubinetti e l'acqua non fosse potabile, in parte, anche a causa delle nostre stesse azioni e della nostra impronta ecologica?
Questa preoccupazione è una realtà in molte zone a causa dell'inquinamento generato da una varietà di fonti: pratiche agricole, operazioni minerarie, attività e rifiuti industriali, intrusione di acqua salina e persino geochimica naturale come ben sanno gli abitanti di Viterbo. Tutti questi fattori mettono in pericolo la qualità e la disponibilità della risorsa idrica sotterranee. Quindi, cosa possiamo fare?
A Los Angeles, le acque sotterranee forniscono circa l'11% dell'approvvigionamento idrico. Negli anni di siccità, il numero è salito al 20%. Le storiche pratiche di smaltimento dei rifiuti industriali, anche dagli impianti aerospaziali, hanno provocato una contaminazione diffusa in alcune aree. I plume contaminanti hanno reso inutilizzabili diversi pozzi locali.
Stantec sta lavorando come parte di un team di progettazione-costruzione per aiutare il Dipartimento dell'Acqua e dell'Energia di Los Angeles con due progetti pluriennali di impianti di trattamento per un totale di 400 milioni di dollari. Questi impianti avranno il ruolo di bonificare le acque impattate dal plume contaminante e consentiranno alla città di tornare ad utilizzare una fonte d'acqua locale fondamentale. Una volta bonificata, l'acqua del bacino idrico sotterraneo della San Fernando Valley fornirà acqua potabile a 800.000 abitanti di Los Angeles.
Parallelamente anche in Italia 鶹ý è coinvolta su centinaia di progetti di bonifica delle acque di falda di aree come punti vendita carburanti, aree destinate alla riqualificazione urbana, poli chimici-industriali di cui alcuni appartenenti ai Siti di Interesse Nazionale (SIN) con un impegno costante volto al raggiungimento degli obiettivi di bonifica e pertanto al miglioramento della qualità della falda deteriorata dalle attività antropiche.
Non abbiamo bisogno di acque sotterranee solo per rifornire i nostri sistemi di acqua potabile, ne abbiamo bisogno per la filiera alimentare. Infatti, l'agricoltura è il più grande consumatore di risorse di acqua dolce del mondo. Il 40% di tutta l'acqua utilizzata per l'irrigazione proviene da falde acquifere. Con l’aumentare della popolazione mondiale a nove miliardi di persone entro il 2050, si stima che la produzione alimentare dovrà aumentare del 60%. Quindi, è necessario un utilizzo sostenibile e consapevole dell’acqua, un utilizzo responsabile. Estrarre più acqua di quelle che il sistema riesce a rigenerare va a ridurre lo stock a disposizione.
C’è la possibilità di implementare l'uso sostenibile delle acque sotterranee? Sì.
Nella nazione del Niger, la necessità di aumentare la produzione alimentare è significativa: il Niger ha la popolazione in più rapida crescita al mondo. Si stima che la popolazione di questa nazione dovrebbe triplicare entro il 2050. 鶹ý in collaborazione con la Millennium Challenge Corporation e le comunità locali, che hanno a lungo fatto affidamento sull'agricoltura alimentata dalla pioggia, hanno proprio indagato su come attingere in modo sostenibile acqua dalle acque sotterranee per uso potabile e irriguo. Questa soluzione, con un utilizzo oculato della risorsa, permetterà di adattarsi ai cambiamenti climatici e di soddisfare la crescente domanda di acqua per la produzione di cibo.
In generale è da considerare inoltre che l’utilizzo consapevole della risorsa dovrà poi essere associato all’utilizzo di nuove tecnologie emergenti per l’irrigazione che necessitano di meno acqua (irrigazione goccia a goccia, coltivazioni aeroponiche e idroponiche, ecc.) da indagare e promuovere.
La qualità delle acque sotterranee è fondamentale, ma anche la quantità: quanta ne usiamo e a come? Quanta ne abbiamo a disposizione? È necessario effettuare un bilancio e predisporre un piano integrato che consideri l’intero ciclo idrico e non scarti nulla: le precipitazioni, bacini superficiali, il ruscellamento, le acque di falda, le acque di scarto come: le acque di prima pioggia; le acque reflue; le acque provenienti da siti contaminati o dal circuito aperto della geotermia.
Ad Abu Dhabi, la popolazione dipende al 100% dalla desalinizzazione per l'acqua potabile e quasi al 100% dalle acque sotterranee per l'agricoltura. 鶹ý sta supportando l'Agenzia per l'ambiente di Abu Dhabi per sviluppare una serie di strategie che migliorino la gestione dell'acqua (Integrated Water Resources Management Plan for Environmental Agency). Per l’agricoltura, gli obiettivi includeranno la transizione della dipendenza degli Emirati dalle acque sotterranee al riutilizzo delle acque reflue al 100%.
Riutilizzare l'acqua piovana, questo è quanto previsto dal decreto Siccità, se si vuole utilizzare acqua a scopi non potabili.
E ci sono anche altre soluzioni per riutilizzare l’acqua, per esempio riutilizzare delle acque post trattamento provenienti da un sito contaminato o da un processo industriale per ricaricare le falde acquifere. Pratiche difficilmente applicabili secondo l’impianto normativo ora vigente. Ricaricare intenzionalmente di acqua gli acquiferi per un successivo recupero laddove necessario, una pratica che attualmente viene già utilizzata in aree semiaride, con alcuni test pilota anche in Toscana e Emilia-Romagna e con cui presto dovremo familiarizzare. Si tratta di Management of Aquifer Recharge (MAR) a cui L’associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH) ha dedicato una pubblicazione speciale insieme all’ UNESCO: MAR-overview-and-governance-IAH-Special-Publication-18June2022.pdf.
E se progettiamo un sistema di drenaggio per la città che tiene al centro la sostenibilità parleremo di Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS) per i quali come 鶹ý abbiamo attivi diversi progetti nel Regno Unito.
Un utilizzo oculato della risorsa idrica, progetti di resilienza idrica, bonifiche che prediligano tecnologie in situ con ridotto consumo idrico. Ecco l’elenco di valori e attività che in parte già attuiamo e che ispirano le nostre modalità di progettazione.
Affrontiamo delle sfide. Ma il lavoro che stiamo facendo, e i benefici che stiamo realizzando, mostrano che c'è speranza. Le nostre risorse idriche sotterranee possono essere tutelate.
Affrontiamo delle sfide in una situazione di crisi. Ma il lavoro che stiamo facendo, e i benefici che stiamo apportando, mostrano che c'è speranza. Le nostre risorse idriche sotterranee possono essere sfruttate in maniera sostenibile e allo stesso tempo tutelate.
In questo momento, le tendenze e le innovazioni relative alle infrastrutture e al riutilizzo vantaggioso stanno davvero decollando. Trattare le acque sotterranee contaminate e utilizzarle per aumentare le riserve idriche locali, implementare il riutilizzo e la cattura delle acque piovane per ricaricare le falde acquifere: tutto questo contribuisce alla gestione sostenibile delle acque sotterranee e della risorsa idrica.
In molti casi, siamo orgogliosi di poter dire che 鶹ý sta tracciando la strada da percorrere. Stiamo contribuendo con progetti di bonifica delle acque sotterranee, di qualche litro al minuto, fino a quelle più grandi, da189 milioni di litri al giorno. Ogni goccia conta e non può mancare la nostra!
Questo articolo, tradotto dall’inglese, è stato pubblicato originariamente sul blog internazionale di 鶹ý.