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Mobilità sostenibile: Mobility Manager si nasce o si diventa?

15 dicembre 2021

di Matteo Rudello

Dal 23 novembre le aziende hanno dovuto nominare una figura interna con competenze nel settore della mobilità sostenibile o tutela ambientale

Le città del futuro saranno sempre più smart e si concentreranno sullo sviluppo sostenibile e sulla qualità della vita dei loro abitanti. Mobilità autonoma e connessa, nuove infrastrutture urbane, digitalizzazione, edifici smart a impatto zero e fonti energetiche green: molte città, in Italia e nel mondo, si stanno muovendo in questa direzione, anche se la strada da percorrere è ancora lunga.

Il punto di partenza può essere certamente il decreto del Ministero della Transizione Ecologica, pubblicato il 12 maggio 2021 (Gazzetta Ufficiale del 26 maggio 2021, n.124), da cui si legge che per «favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato» le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti ubicate nei comuni con più di 50 mila abitanti devono adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale e nominare «un mobility manager con funzioni di supporto professionale alle attività di decisione, pianificazione, programmazione e promozione di soluzioni ottimali».

Ma in cosa consiste esattamente il ruolo del Mobility Manager e come viene scelto?

Obiettivi e contenuti del Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL)

Il PSCL individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze di mobilità e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato. Inoltre, definisce i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti, sia per l’impresa. Al fine di rendere efficace il PSCL, l’azienda deve comunicare al proprio mobility manager l’entità delle risorse aziendali disponibili per lo sviluppo delle iniziative.

Nomina del mobility manager aziendale, funzioni e competenze

Entro il 23 novembre di quest’anno, le aziende hanno dovuto nominare un Mobility Manager tra i soggetti in possesso di un'elevata e riconosciuta competenza professionale e comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell'ambiente. Il Mobility Manager aziendale sarà responsabile di:

  • Redigere, attuare e implementare il PSCL, lo strumento di pianificazione degli spostamenti sistematici casa-lavoro del personale dipendente, orientato a promuovere forme di mobilità sostenibile alternative all’uso del veicolo personale a motore;
  • Curare i rapporti con enti pubblici e privati coinvolti nella gestione degli spostamenti;
  • Promuovere iniziative di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile
  • Collaborare con il Mobility Manager di Area per promuovere interventi di miglioramento della mobilità sostenibile locale e di sensibilizzazione sul tema.

Alla figura del Mobility Manager aziendale, verrà affiancato il Mobility Manager d’Area una figura altamente specializzata e con competenze multiple, che fornisce supporto ai vari Mobility Manager di aziende, enti e scuole, coordinando i vari Piani degli Spostamenti Casa Lavoro, con le politiche comunali relative a trasporti, pianificazione urbanistica, politiche dei tempi e degli orari. Compito del Mobility Manager d’Area è anche quello di predisporre, o coordinare con l’analoga pianificazione comunale, piani degli spostamenti casa-lavoro o piani per la gestione della domanda di mobilità riferiti ad aree industriali, artigianali, commerciali, di servizi, poli scolastici e sanitari o aree che ospitano, in modo temporaneo o permanente, manifestazioni ad alta affluenza di pubblico.

Le azioni di Mobility Management d’Area mirano essenzialmente a:

  • curare i rapporti con i Mobility Manager Aziendali nominati dalle imprese operanti nel Comune;
  • valutare le misure previste, armonizzando le diverse iniziative e formulando proposte di finanziamento in relazione alle risorse disponibili;
  • valorizzare la necessaria collaborazione e sinergia tra le realtà aziendali e quindi i rispettivi Mobility Manager e questo Comune, attraverso il previsto raccordo delle singole iniziative e proposte;
  • attivare iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema della mobilità sostenibile, anche di concerto con i Mobility Manager Aziendali.

Mobility manager si nasce o si diventa?

La figura del Mobility Manager, proprio per la complessa natura delle attività in cui è coinvolto, si presenta variegata e per certi versi inedita nel panorama delle professionalità presenti in azienda e più in generale nelle organizzazioni. 

Per diventare Mobility Manager è fondamentale acquisire competenze, tra loro integrate ma comunque peculiari, di tipo:

  • sociologico, con nozioni di sociologia sia qualitativa che quantitativa;
  • comunicativo, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione professionale e interpersonale;
  • analitico/statistico, per l’analisi dei dati relativi alle emissioni;
  • mobility/fleet/travel management.

La frequentazione di corsi dedicati, forniti da soggetti formativi esperti nel campo, si rivela in questo caso determinante alla luce della complessa natura di tale funzione professionale. 

Stantec sta supportando alcuni clienti in tutti gli adempimenti previsti dalla normativa e in tutte le attività previste per la figura del Mobility Manager, compresa la formazione dedicata. Inoltre, in questo ambito, ci avvaliamo di Smafely, un software ideato da noi, che permette di calcolare con precisione l'impatto degli spostamenti casa-lavoro in funzione dei mezzi di trasporto utilizzati e dei percorsi effettuati dal lavoratore. Smafely rende semplici e veloci i calcoli per quantificare le emissioni, consentendo di confrontare in modo rapido gli effetti positivi generati da PSCL basati su soluzioni diverse. In questo modo la fase di definizione del piano per l’anno successivo, di fatto la più complessa in termini di calcoli, diventa molto più semplice ed efficace. La misurazione degli impatti comprende non solo il calcolo delle emissioni inquinanti, ma anche il tempo impiegato per raggiungere l'ufficio e i costi sostenuti ogni volta che il dipendente si reca in ufficio.

Per maggiori informazioni, contattare matteo.rudello@stantec.com 

  • Matteo Rudello

    Matteo guida la divisione specializzata in sostenibilità e innovazione. Inoltre, ha 18 anni di nella gestione delle problematiche ambientali connesse all’acquisizione e dismissione di stabilimenti industriali.

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